Conservazione in-situ e ex-situ

Tra le tre mission fondamentali di un giardino zoologico, la Conservazione occupa sicuramente un posto di rilievo. La conservazione delle specie comprende tutte quelle attività che influiscono direttamente o indirettamente sullo stato delle popolazioni naturali: si parla di conservazione in-situ quando le azioni di conservazione sono condotte direttamente presso il luogo d’origine delle specie, si parla invece di conservazione ex-situ quando le specie sono conservate fuori dal loro originale areale di distribuzione.

Gli zoo svolgono un ruolo importante nel campo della conservazione ex-situ in quanto la gestione degli animali in ambiente controllato consente di aumentare le conoscenze scientifiche necessarie per tutelare la specie in natura e al contempo la riproduzione in cattività consente la creazione di una popolazione “sorgente” da cui attingere in caso di necessità di reintroduzione della specie in ambiente naturale.

Anche la conservazione in-situ viene fortemente sostenuta dalle strutture zoologiche di tutto il mondo attraverso il supporto economico e scientifico a progetti svolti da università, centri di ricerca, fondazioni e associazioni che operano direttamente nelle aree di origine delle specie.

Lo Zoo di Napoli per la conservazione

Per quanto riguarda la conservazione ex-situ lo Zoo di Napoli partecipa attivamente ai progetti europei per le specie minacciate che fanno capo all’EAZA, l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari, che prendono il nome di EEP (European Endangered Species Programme). Ciascun EEP è gestito da un coordinatore europeo di specie e da una commissione (Committee) che si occupa di valutare i trasferimenti di esemplari da una struttura zoologica all’altra, della riproduzione della specie in cattività, dei progetti di ricerca, dell’approvazione del piano di gestione della specie a lungo termine ( 5 anni – Long Term Management Plan)

Lo Zoo di Napoli partecipa attivamente a 5 progetti EEP:

  • Tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae)
  • Fossa del Madagascar (Criptoprocta ferox)
  • Siamango (Symphalangus syndactylus)
  • Cercopiteco di Brazzà (Cercopithecus neglectus)
  • Giraffa (Giraffa camelopardalis)

Inoltre, lo zoo ospita tanti altri animali che afferiscono ai suddetti programmi di conservazione per i quali lo Zoo offre supporto ospitando gli esemplari in esubero nell’ambito del progetto, ne sono un esempio tra gli altri gli elefanti asiatici, gli ippopotami, i lemuri e i leopardi. Lo staff scientifico dello Zoo è inoltre parte attiva all’interno di due Commissioni per le specie minacciate (Committee):

Siamang Species Committee (Siamanghi)

Sumatran Tiger Species Committee (Tigri di Sumatra)

Per quanto riguarda la conservazione in-situ lo zoo periodicamente seleziona progetti a cui conferire un contributo economico per l’acquisto di attrezzature necessarie alla ricerca come camera traps, attrezzi da campo etc.

Bugoma Wildlife

Il progetto condotto dall’Università di Varsavia era finalizzato a indagare le abitudini degli scimpanzè che vivono in questo particolare angolo di mondo, la foresta di Bugoma nella Repubblica democratica del Congo. Lo Zoo di Napoli ha contribuito acquistando fototrappole e attrezzatura da campo necessarie per la ricerca.